Coingas, da destra intervento fuori tempo massimo.

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Le parole espresse dalla destra di maggioranza arrivano con colpevole ritardo.

Sono passati quasi due settimane dal Consiglio Comunale del 25 febbraio, giorno in cui si è potuto discutere, ma non votare a causa dell’uscita di quasi tutti i consiglieri di maggioranza, l’atto di indirizzo che invitava la Giunta a far costituire parte civile il Comune di Arezzo al processo cosiddetto “Coingas”, che aveva il solo obiettivo di far tutelare gli interessi degli Aretini, nonché essere un dovere morale da parte dell’Amministrazione.

Tralasciando la sceneggiata della maggioranza in fase di dibattito, facciamo notare che se tutto il centrodestra fosse stato concorde nel votare contro questo atto di indirizzo, avrebbe ottenuto il risultato voluto.

Sarà perché nei giorni precedenti il Consiglio Comunale, erano usciti sulla stampa posizioni fortemente diverse sul tema Coingas all’interno della maggioranza?

Ci si ostina a voler far intendere ai lettori che la tesi secondo cui il Comune di Arezzo non si debba costituire parte civile nel processo Coingas sia l’unica posizione possibile.

Ci si dimentica quanto sostenuto dall’avvocato David Scarabicchi il quale ha dichiarato che la costituzione di parte civile è lo strumento adatto a tutelare Coingas all’interno del procedimento e deve avvenire necessariamente entro la data del 23 marzo.

Il Movimento 5 Stelle, sottoscrivendo questo atto con la minoranza, non aveva certo la volontà di strumentalizzare il Consiglio Comunale.

Coloro che lo hanno strumentalizzato sono stati i consiglieri che il 25 febbraio hanno abbandonato l’Assemblea in corso, adducendo i più disparati motivi, scegliendo di fatto di sottrarsi al dialogo: questa sì che è una mossa evidentemente politica, dato che avrebbero avuto i numeri per bocciare l’atto di indirizzo e chiudere in quella sede la discussione. O forse no?

Movimento 5 Stelle

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