Si sono aperte le porte del carcere di Pisa per Roberto Meocci, 57 anni originario di Sinalunga ma residente ad Arezzo il sedicente “avvocato Riccardo Menarini”, cosi’ si presentava alle sue vittime.
In realta’ Meocci si troverebbe nel centro clinico del carcere e non in una cella, come riferisce l’avvocato Fabio Andreucci.
L’uomo era in detenzione domiciliare dal 2015 a causa di alcune pene definitive ma le sue condizioni erano tali da rendere incompatibile il regime carcerario.
Intanto lunedì prossimo ad Arezzo riprende il processo per la presunta truffa da 1,4 milioni ad un imprenditore del nord, mentre un altro fascicolo sarebbe stato aperto in procura proprio sull’autenticità dei certificati medici che attestavano gravi patologie.
Sono numerosi i casi di imprenditori che avrebbero versato somme ingenti di denaro al sedicente avvocato in cambio di millantate opportunita’ di affari. Tra coloro che sostengono di essere stati ingannati figurano anche i fratelli Cantarelli e i titolari di un bar di Arezzo.
La Guardia di Finanza di Arezzo contesta al 57enne anche l’evasione fiscale per la mancata dichiarazione di oltre un milione di euro provento di attività truffaldine.
