“C’entrod’Estra diviso. E la città resta senza rappresentanza”

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“La giustizia fa il suo corso. La politica il proprio. Lo abbiamo sempre sostenuto dinanzi alla vicenda Coingas, senza cadere nelle condanne preventive. La prima lavora giustamente in silenzio, la seconda è, comunicativamente, più rumorosa. A conferma di questo, la pronuncia Anac su Francesco Macrì non ha risvolti sul processo e dunque la giustizia è rimasta defilata. Mentre la seconda è letteralmente detonata.

Da Lega e Fratelli d’Italia, infatti, sono partiti, dalla prima un distinguo neanche troppo implicito, dai secondi un ordine perentorio di serrare le difese attorno al loro presidente. Ci sarebbero poi la terza e la quarta gamba della coalizione locale, ma entrambe sembrano trincerate nel silenzio. Immagino tuttavia che i silenzi di Ora Ghinelli e Forza Italia siano di ben diversa natura: gravido d’imbarazzo il primo, d’attesa il secondo. Alla prima vera partita di potere, il centrodestra, o meglio il centrod’Estra, non appare così coeso come vorrebbe fare credere.

Vogliamo vedere, a questo punto, quanto la frattura nuocerà ad Arezzo, che si vede nel frattempo privata di un presidente di sua emanazione. Quanto dovrà rimanere la città senza rappresentanza, e quindi senza subire conseguenze ‘politiche’, al più alto livello di management della multi-utility”?

Nota del capogruppo consiliare Francesco Romizi

1 COMMENT

  1. Ma quali conseguenze al piu’ alto livello di management della multiutility!
    Come se il ruolo rimasto sguarnito e provvisoriamente supplito dall’ a.d., lasciasse Estra con le braghe in mano. Come se il Macri’ ricoprisse un ruolo da grande manager invece che una sinecura politica. Invece di perculare la fantastica conferenza stampa dei rampanti colonnelli di FDI, che non hanno niente da invidiare alla vecchia “ditta” ( il fu monolitico PCI) e hanno cantato le grandi lodi da manager di Macri’ e i destini luminosi a cui stava conducendo Estra. Dopo aver detto che non c e’ l abuso d’ ufficio perche’ quando e’ stato nominato non gli sono state date deleghe operative ( ANAC dixit) e quindi non puo’ configurarsi l abuso d ufficio del sindaco. Tesi non peregrina e che mettera’ in crisi la Procura nel processo, e la cui base e’: ma se Macri’ in Estra non contava un cazzo!
    Poi dopo un annetto le deleghe operative gliele hanno date: i rapporti esterni ( sponsorizzazioni), i rapporti istituzionali, gli affari generali…insomma l orticello, la paghetta per sminestrare qualcosa, per darsi un perche’, e si e’ visto nel suo piccolo come ne faceva uso. Appunto una sinecura lautissimamente retribuita , una vincita alla lotteria, mica l ‘ assunzione al ruolo di ” grande timoniere”.
    Sono curioso, con queste normative ” antimaneggi” che sembrano fatte apposta per essere eluse, di vedere come andra’ a finire il processo; mi domando se l abuso d ufficio non l abbia commesso il CDA di Estra. Prevedo, pur con le riserve di non conoscere gli atti e per gli altri reati ipotizzati, un flop dell’ abuso d ufficio, col sindaco e il Macri’ commossi a fare le vittime x la lunga odissea giudiziaria. E se FDI vince le prossime elezioni Macri’ all’ ENI.

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