di Alessandro Artini
Vorrei sviluppare alcune riflessioni sul tema dei no vax, ma per arrivare a definire le mie idee ho necessità di compiere un “giro lungo” di ragionamenti. Me ne scuso anticipatamente con chi avrà la pazienza di leggere questo articolo.
Un paio di aneddoti.
Con qualche difficoltà ero riuscito ad attivare, un anno fa, l’app IO che dovrebbe facilitare l’accesso dei cittadini a tutti i servizi digitali della pubblica amministrazione. Non è stato facile e questo non depone a favore di una app finalizzata a “facilitare” la cittadinanza digitale, come si legge nella sua presentazione. Poi, a un certo momento, non sono più riuscito a entrarvi dentro. Mi sono chiesto perché e, non trovando risposta, ho provato a ripercorrere tutto l’iter di attivazione. Ho tentato più volte, senza successo. Non sono un esperto informatico e conosco i miei limiti, ma sono un uomo fortunato, perché lavoro in una scuola dove c’è un corso di informatica con i relativi docenti. Ne ho interpellato uno che gentilmente mi ha dato una mano. Ho la sensazione che la faccenda non sia stata molto agevole neanche per lui, ma, dopo vari tentativi, mi ha posto finalmente una domanda fondamentale, se cioè avessi cambiato recentemente il telefono. Sì, avevo cambiato da poco il cellulare. A quel punto, ha acceso il pc e ha iniziato a trafficare con il sito della app. A un certo momento ha trovato l’elenco dei telefonini da me usati e ha semplicemente cancellato quello che avevo dismesso. La app ha ripreso a funzionare.
Qualche tempo dopo mi sono trovato alle prese con un’altra app, quella dello spid e cioè delle Poste italiane. Mi occorreva raggiungere il terzo livello di sicurezza, per poter aprire, a scuola, la piattaforma scolastica del Green Pass. Anche in questo caso, ho ripetuto invano, più volte, il percorso di accesso al terzo livello.
Per farla breve, mi sono rivolto al solito professore. Ebbene, dopo aver trafficato anch’egli inutilmente, a un certo momento mi ha posto la solita domanda cruciale: “Da quanto tempo lei non ha aggiornato la app?”. No, non avevo mai aggiornato la app e sinceramente neppure ci avevo pensato. Ebbene, quest’ultima, cancellata e scaricata nuovamente, a un certo momento, ha cominciato a funzionare e ho raggiunto il terzo livello. Non ci sarei mai riuscito da solo.
Come si intuisce da questi piccoli aneddoti, sono uno che tenta di arrangiarsi, ma non sempre riesce a cavarsela. Non sto a raccontarvi le difficoltà che ho avuto per prenotare la prima dose di vaccino, quando le disponibilità venivano aperte solo in determinati momenti. Ovviamente non ho mai tentato di partecipare ai vari click day (quelli recenti per il bonus terme, ad esempio), i quali avrebbero messo a dura prova le mie scarse competenze informatiche e mi avrebbero esposto ad ogni sorta di frustrazione. Ma quante persone si trovano nelle mie stesse condizioni? Suppongo non poche e sono queste persone, soprattutto anziane, che restano indietro rispetto alla popolazione digitalmente alfabetizzata. Si alimenta, così, il digital divide.
Qualche riflessione.
Alcune persone rinunciano subito a correre dietro alle innovazioni digitali, la cui velocità è in continua accelerazione. E si rassegnano. Sono le stesse persone che partecipano scarsamente alla vita politica e sociale: non vanno a votare e si sentono estranee alla politica. Per loro, i politici sono la casta, individui che fanno della politica solamente una fonte di arricchimento personale. Paradossalmente, disprezzano a tal punto la politica che un qualsiasi leader, che interpreti la loro rabbia (come Trump), raccoglierebbe immediatamente il loro consenso. Sono così sdegnati con la politica (e in molti casi hanno ragione di esserlo), che un qualsiasi imprenditore politico potrebbe costruire le sue fortune sul loro sdegno. Così acuminati nella critica, da cadere in mano, imbelli, al primo imbonitore che gliela tenda strumentalmente.
A mo’ di conclusione.
Ovviamente le difficoltà nelle quali le persone si imbattono e che derivano dalla costante crescita di complessità sociale, non sono solamente quelle con gli strumenti digitali, che comunque sono diventati così pervasivi da toccare qualsiasi settore della vita sociale e lavorativa, ma riguardano anche altri contesti basilari, come la sanità, la scuola, il sistema economico e produttivo, ecc.
Non è così facile fissare, sul pc, una visita medica o comprendere il proprio stato di salute, neppure avere la documentazione scolastica di un figlio, oppure ottenere un lavoro che richiede high skills.
Sono persone che, originariamente frustrate, poi si sono arrabbiate e vanno ad aumentare la schiera dei pissed off (gli incazzati), i quali si oppongono a tutto. Gente che, se piove a catinelle, dice che è una bella giornata. Sono le persone con le quali abbiamo a che fare nella nostra vita quotidiana e ci provocano. Sono oppositive, a tutto e con tutti, irriducibili a qualsiasi ragionevolezza.
Sono una schiera della quale, inconsapevolmente, anche noi talvolta facciamo parte. Sono i no vax, quelli che, ogni tanto, siamo anche noi.