Bene la scelta della Regione Toscana di acquistare dieci milioni di mascherine protettive e di farle avere al più presto in ogni angolo della regione in accordo con Anci Toscana. Siamo infatti ancora in una fase nella quale non va abbassata la guardia, pena gettare al vento tutti i sacrifici fatti e aprire nuovi spazi al virus.
Bene anche che in vista dell’arrivo delle mascherine il Comune di Arezzo si organizzi per distribuire questo dispositivo a tutti, nel modo più semplice, diffuso e ordinato possibile, anche avvalendosi delle risorse umane che si volessero mettere a disposizione. Tuttavia, dobbiamo rilevare che distribuire le mascherine ai soli elettori, come sembrerebbe dalle dichiarazioni del Sindaco, rischia di escludere molte persone presenti nel nostro territorio. Basti pensare a quanti sono rimasti bloccati ad Arezzo a causa della limitazione per legge degli spostamenti, ai tanti stranieri che qui vivono e lavorano e che sono fuori dalle liste elettorali, ad altre persone che per vari motivi risulterebbero escluse dalla distribuzione. A tutti va garantita questa elementare forma di protezione, per il bene di ciascuno e insieme di tutta la comunità aretina.
Arezzo 2020, il tempo di cambiare
bene un ciufolo.
le mascherine ffp3 ed ffp2 senza filtro andrebbero lasciate al personale medico e non sprecate dalla popolazione che al 100% (non esiste un singolo italiano non medico che le usi in modo proprio, neanche uno) le usa in modo non inutile, ma pericoloso!
le ffp2 con la valvola come quelle in foto dovrebbero portare in galera, sono dpi che sparano fuori quel che c’è dentro, è esattamente quello che NON deve essere usato dalle persone!!!!!
le mascherine chirurgiche, che potrebbero aiutare:
1-aiutano solo SE NON VENGONO RISPETTATE LE NORME DI DISTANZIAMENTO SOCIALE
a-stare lontani
b-stare zitti!!!!!!!!!(se non parlate, e spesso parlate per dire cose inutili, per convenevoli, per chiacchiere inutili, il droplet non esiste e l’aerosol del naso si allontana pochissimo da voi
c-lavare spesso le mani ed igienizzarle ogni volta che si tocchi un oggetto di uso comune
d-non portarsi mai le mani al viso
2-se uno non rispetta le norme di distanziamento sociale, molto semplici, mai e poi mai utilizzerà la mascherina chirurgica in modo corretto, che è più complicato:
a-le mascherine chirurgiche sono dpi usa e getta, la loro funzione la svolgono se vengono buttate una volta utilizzate, altrimenti non se ne ha la minima idea
b-non vanno toccate MAI sulla parte esterna, non vanno aggiustate (vi state toccando la faccia con le mani), non vanno messe sotto al naso (state contaminando l’esterno della mascherina, ma i filtri sono interni), non vanno abbassate per parlare o per fumare (le toccate e le tenete sotto naso o bocca: contaminate due volte), non ci va appoggiato sopra il telefono(!!!) ; non vanno appoggiate da nessuna parte (superficie contaminata), ma toccate solo con gli elastici e buttate nel cestino, e non accanto o in cima al cestino, dove qualcuno può avvicinare le mani per chiudere il sacchetto.
poi ci sono quelle che “quelle le fa la mia sarta, son buone eh, si rilavano”, che sono dei pezzi di stoffa di cui non si sa niente, possono funzionare (improbabile) o non funzionare (praticamente certo) e, essendo “rilavabili” le appoggerete da tutte le parti, mentre le dovreste prendere per gli elastici ed immergere direttamente nell’igienizzante, per sperare che non siano veicolo di contagio, perchè per sperare che funzionino, c’è giusto il cuore di salvini immacolato dalla maria o come cavolo dice lui.
i deliri di un pazzo come fontana, che dice di usare un foulard, quindi un oggetto che OVVIAMENTE non butterai ma appoggerai da qualche parte, dovrebbero valere la galera per istigazione all’epidemia.
si stanno seguendo deliri, superstizioni ed indicazioni non realistiche (parla bene burioni di usare le mascherine: lui le sa usare; ma mi sa che non ha mai visto come vengono utilizzate dalle persone vere, nel paese reale).