Bando case popolari: l’amministrazione sbanda e cerca capri espiatori

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Sul bando per l’assegnazione delle case popolari l’Amministrazione ha sbandato e andrà riscritto tenendo conto dei noti criteri della Corte Costituzionale che non ammettono guerre tra poveri. La vera soluzione del problema abitativo è utilizzare parte dei soldi del PNRR per dare un tetto a chi non ce l’ha.

Come ormai noto il Comune di Arezzo ha dovuto ritirare il bando per l’assegnazione di alloggi nelle case popolari.

Annunciando questo l’Assessora Manneschi si duole di dover rispettare la legge e, seppure con parole più garbate di quelle “bestiali” adoperate di solito dal suo partito, ripropone l’ingiusta guerra tra poveri.

In sostanza sostiene che il Comune è stato costretto a ritirare il bando perché la Regione Toscana ha modificato una sua legge scegliendo deliberatamente di sacrificare i diritti dei cittadini storicamente residenti.

Non è così. Il bando è stato ritirato perché illegittimo in quanto contrario alla Costituzione della repubblica italiana. Infatti la Corte Costituzionale da tempo ha prodotto sentenze che impongono agli amministratori regionali e locali di non compiere discriminazioni, quali erano quelle contenute in alcuni criteri posti a base dei bandi per l’assegnazione delle case popolari come quello, per i cittadini stranieri, dell’obbligo di cinque anni di residenza e la presentazione di documentazione patrimoniale nel loro Paese di origine. Il Comune di Arezzo non ha colpevolmente adeguato i propri atti alla normativa vigente ed ora è costretto a fare un nuovo bando anche a seguito di una nuova legge regionale, essa stessa emanata per adeguarsi alle sentenze della Corte. Si è così reso responsabile di un ritardo che danneggia tutti e che poteva essere evitato se l’Amministrazione comunale non si fosse incaponita su criteri del tutto ideologici e sbagliati.

Con termini più sfumati, ma sempre pregiudiziali, ora l’Assessora non rinuncia a fare polemica. Meglio farebbero l’Assessora, l’Amministrazione comunale, il suo partito di riferimento – che è al governo nazionale insieme ad altri partiti ugualmente responsabili – ad impegnarsi nell’unica battaglia giusta e risolutiva da fare: dotare il nostro Paese di una serio piano per l’edilizia popolare in grado di soddisfare tutti senza mettere le persone le une contro le altre. Bisogni e diritti devono andare di pari passo e ricevere risposte concrete. Per farlo le risorse copiose oggi esistono, sono quelle del PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza). Vogliamo usarne una piccola parte per questo scopo oppure si preferisce lasciare le cose come stanno, per poi speculare politicamente ed elettoralmente sulle spalle di chi ha bisogno di un tetto?

Sinistra Italiana Arezzo.

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