#attornainamerica. Mondiale, come il coniglio del Topo.

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Su un social ho trovato questa mirabolante unione di tecnologia e tradizione, un hashtag costruito intorno ad una frase dialettale aretina.

Un bentornato -o anche no- indirizzato a qualcuno che era in strettissima relazione con l’autore, accompagnato da foto che rappresenta uno dei momenti più bassi delle istituzioni aretine e non solo, dato il momento pandemico: un assembramento incomprensibile e inaccettabile che avrebbe richiesto decine e decine di sanzioni. Invece niente, ma s’erano cittadini comuni li avrebbero messi in galera. Mi dicono che uno dei più agitati ha pure fatto un pistolotto. Sia che sia avvenuto prima o dopo la predica, l’attimo immortalato non lascia scampo: figura cacina, per rimanere nel dialettale. Il castigatore de noaltri era immerso nei convenevoli, non se ne stava da parte e distanziato. Niente male per uno il cui hashtag è “# se m’avessero dato retta..”. Non esiste campo della recente vita aretina, e non solo, in cui non abbia gratificato la cittadinanza col “# io laivo ditto“.

Ospedale da campo (chi se ne frega del personale), test (chi se ne frega del flop), chiusura scuole (chi se ne frega  se al giro c’è il mondo), e giù a cadere… che du’ coglioni! Effettivamente è meglio se torna negli Stati Uniti, così possono raccontare le bubbole a quella gente (nei giorni scorsi è circolato un articolo proveniente appunto dalla California che rappresenta situazioni molto diverse da quelle di cui si ha notizia ad Arezzo). Ah già, le nozze: mai visto un primo cittadino che -invece di parlare con la stampa dei problemi della sua città- preferisce dare gli aggiornamenti sulle imminenti nozze; pareva invitasse tutti, poi forse ha ragione quella testata aretina che parla di nozze per procura, romantico senza fine, che neanche risolvono il problema dello stato more uxorio in cui il paladino della tradizione e del cattolicesimo ha vissuto per lunghissimo periodo. Mica si sarà sposato in comune e non in chiesa? Chissà perché parla di tante cose, ma non fa luce su questo; anche ha preferito simulare di essere al suo posto di lavoro invece di comunicare la sua assenza dalla città che lo ha eletto e che vive un momento di grande difficoltà. Te lo immagini spiegare il buco della fondazione cultura che presiede?

Ma tanto ci aveva lasciato “# ho sempre ragione io “, anticipo di un futuro che dovrebbe far riflettere.

Per concludere Arezzo è passata agli onori delle cronache nazionali grazie ad un signore che si è dato molto da fare per farsi vaccinare contro il Covid, sfruttando le maglie di un misterioso meccanismo che grazie a sua autodichiarazione lo ha considerato caregiver. Così tanto caregiver che per intervistarlo lo hanno dovuto inseguire per centinaia di km, non era certamente ad assistere qualcuno, anzi pare che abbia attraversato i confini di numerose regioni per andare a fare una settimana di detox. Poi dice che grazie a lui c’è stata una maggiore attenzione sui vaccini: così quando glieli avranno fatti tutti potremmo sputargli addosso, un figlio serio si preoccupa dei genitori, il bagno nella tisana non è così prioritario. Vergogna!

1 COMMENT

  1. Dopo la vittoria nelle elezioni ci sono immagini televisive dove si vedono tutti ad abbracciarsi, toccarsi ecc mentre sono ammassati nella stanzetta elettorale…
    Scanzi si è iscritto alla lista dei panchinari, che prima era apposto ignota a tutti, ora invece hanno fatto un link apposta nel sito regionale e ci sono piùdi 3000 iscritti ad Arezzo, butta via.
    Prima di buttare le fiale nel secchio, meglio vaccinare chi passa.
    Il problema è chi è regolarmente prenotato e non si presenta, facendo perdere tempo e soldi alla comunità, non chi si rende disponibile a fare da tappabuchi….

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