Attenti al lupo. Anzi no, attenti a giudici, commendatori e cavalieri!

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Giorgia Castriota, gip del tribunale di Latina, arrestata per corruzione

Che il mondo va al contrario ce ne siamo accorti. Che non ci sono più le stagioni anche. Che l’Italia è un paese allo scatafascio è sotto gli occhi di tutti. Non sono luoghi comuni ma è una triste, innegabile oltre che tragica realtà. L’Italia dei padri della Patria, gli autori della costituzione piu’ bella del mondo – a detta di molti – dei partigiani che hanno dato la vita per scacciare l’oppressore dal suolo italico – e non basta ricordarlo ogni anno il 25 aprile – è diventata la brutta copia di sé stessa.  Ogni giorno, di ora in ora, come il ticchettio inarrestabile di un orologio, si scende uno scalino sempre più giù, verso il fondo che chissà mai quando si arriverà a toccarlo. Altro che cielo con un dito! Lo schifo è servito a portata di mano. Nulla si salva più. Un esercito di corrotti e incapaci è saldamente schierato ai posti di comando: scuola, sanità, giustizia, religione. Un fallimento sociale inarrestabile, su tutti i fronti. Un gioco delle parti al contrario, dove nulla è come appare. Lupi travisati da agnelli, paladini della mafia dell’antimafia, giudici corrotti a colpi di Rolex e vacanze pagate. In tutto questo la giustizia è un nervo scoperto, quello piu’ compromesso.

Di oggi la notizia dell’arresto della gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota. La giudice riceveva “sistematicamente” denaro, gioielli, un orologio Rolex da 6 mila euro, viaggi e un abbonamento in tribuna d’onore allo stadio Olimpico per le partite della Roma (del valore di 4.300 euro) oltre a farsi pagare affitto e utenze di una casa a Roma. Farsi pagare affitto e bollette di casa pare essere un vizio diffuso tra i giudici. Anche l’ex procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, qualche tempo fa era finito sotto indagine a Genova per aver fruito di bollette e alloggio pagati. Il noto magistrato, oggi in servizio alla procura generale di Ancona, se l’era cavata addossando le colpe al suo braccio destro, il poliziotto Antonio Incitti.
Nel caso della giudice di Latina, l’indagine che ha portato al suo arresto è nata dalla denuncia presentata da un imprenditore che lamentava irregolarità e condotte non trasparenti nella gestione delle sue società sotto amministrazione giudiziaria. Nonostante le numerose denunce inoltrate alla procura di Latina nulla era successo. L’imprenditore non si era arreso e si era rivolto alla procura di Perugia, da qui l’indagine condotta dal procuratore Cantone.
Una situazione analoga a quanto accaduto con la societ
à aretina Eutelia Spa. Da anni gli ex amministratori denunciano irregolarità sull’operato dei commissari giudiziali. Irregolarità messe nero su bianco che hanno obbligato la procura ad aprire un fascicolo e poi a chiederne reiteratamente l’archiviazione nonostante il parere contrario del gip che aveva ordinato nuove indagini. A giorni il gip del tribunale di Arezzo si dovrà esprimere per la seconda volta sul rinvio a giudizio dei commissari Saitta, Vidal e Pace, accogliendo o meno la richiesta di archiviazione, l’ennesima, della procura di Arezzo. Il contenuto della denuncia all’attenzione del gip e’ liberamente consultabile su www.eutelia.life

Sempre di oggi l’arresto per corruzione della preside anti-mafia dell’istituto Falcone nel quartiere Zen di Palermo, Daniela Lo Verde. La preside, nominata cavaliere della repubblica, ogni giorno faceva la spesa, a gratis, nel suo istituto. Non solo tablet e pc destinati ai suoi alunni, ma anche piu’ prosaicamente l’origano, la giardineria, i bicchieri del tè e i detersivi. La preside e la dirigente. Come non ricordarsi di Giovanna Boda, nominata commendatore della repubblica, arrestata anche lei per corruzione? La Boda, ex capo del Dipartimento risorse umane del Ministero dell’Istruzione e moglie del procuratore di Chieti, Francesco Testa, per la vergogna tentò il suicidio gettandosi da una finestra. Si era fatta corrompere  per una baita da centinaia di migliaia di euro, lezioni di sci, autisti personali, serigrafie e perfino un’intera fornitura di biscotti Krumiri di cui l’ex manager del Miur, pare, andava particolarmente ghiotta.
Giudici, commendatori e cavalieri: quando l’apparenza inganna. 

Ro.Lo.

3 COMMENTS

  1. L’Anniversario della Liberazione va celebrato onorando innanzitutto coloro che hanno perso la vita per liberarci dall’oppressione. Non di meno invito tutti i colleghi a ribellarsi agli abusi che vediamo continuamente nelle procure ogni giorno. Siamo noi avvocati a dover prender in mano la cosa e denunciare i casi di prepotente illegalità di alcuni magistrati. Certo e’ facile chiudere gli occhi, far finta di nulla, e magari adattarsi al sistema corruttivo invece che chiedere ed imporre l’applicazione della legge. Gli storici avvocati fanno man bassa di clienti colpevoli e li salvano come solo loro sanno fare…., ma cosa possiamo fare per gli innocenti a cui rubano tutto? Li facciamo patteggiare per limitare i danni e finito li? Se ogni volta che vediamo un abuso od un illegalità da parte di un magistrato e come nostro dovere facessimo un esposto/denuncia, il sistema sarebbe già cambiato da parecchio. Facciamo un Mea culpa e da domani iniziamo il cambiamento,Viva l’Italia!

  2. Non devi essere disorientata Paola, hai capito come stanno veramente le cose ed adesso che ne hai piena consapevolezza, fanne tesoro e parlane con chi ti e’ vicino. Questi avidi corrotti, potranno godere brevemente di un rolex di seconda mano o di una vacanza pagata, ma il destino e’ segnato. Cadranno tutti uno dietro l’altro perche’ le persone buone come te vogliono un cambiamento e Dio ascolta sempre le preghiere dei buoni.

  3. Mai come adesso mi sono sentita tanto disorientata. Tutto appare falso, i premi, i titoli, gli altissimi ruoli in mano a persone avide a cattive. Preghiamo Dio che mandi cosi’ tanta sporcizia negli abissi e metta al loro posto gli onesti, giusti e compassionevoli.

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