Arezzo: Concerto de “I Viulàn” musica popolare dell’Appennino Tosco Emiliano

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Concerto de “I Viulàn”
musica popolare dell’Appennino Tosco Emiliano
La migliore presentazione di questo gruppo è sicuramente quella di Francesco Guccini:
” Ci sono due vie fondamentali di riproposizione: la prima è seguire la tradizione popolare cercando di riprodurre seguendo in maniera filologicamente esatta i modi di questo cantare, riproducendo lo stile, le sfumature ed anche i tic dei canterini, l’altra è cercare di dare una nuova veste al materiale reperito, sempre nel rispetto della tradizione, ma andando dove l’istinto musicale, la conoscenza di più stili e di diverse possibilità sonore, il gusto personale potevano condurre. E questa è la strada scelta dai Viulan. Il risultato è una serie di brani ricchi di suggestione, che danno emozioni nuove a brani vecchi di secoli.”
L’instancabile ed appassionata ricerca effettuata dal fondatore dei Viulàn, Lele Chiodi, anche in collaborazione con Francesco Guccini nel territorio del Frignano sulle montagne dell’appennino Tosco-Emiliano, ha ormai superato i 40 anni, ma è ben lontana dal terminare.
L’amore per la propria terra i suoi colori, i suoi valori, i suoi dialetti, la sua musica, sono il motore di quest’entusiasmo. Di mese in mese, vengono registrati nuovi brani ormai sulla bocca di pochi anziani, con la sensazione di avere salvato dall’oblio un frammento di noi stessi e delle nostre tradizioni culturali, sulle quali più o meno inconsciamente siamo tutti radicati. Dentro le voci di Lele, Carlo Pagliai e Lauro Bernardoni  vive questa musica, con il vento delle loro montagne, gli odori e i colori delle loro foreste, le voci della gente che ha portato fino a noi questo patrimonio.
Gli arrangiamenti ed il virtuosismo chitarristico di Giorgio Albiani nonché i colori dei plettri di Silvio Trotta colorano tutto il repertorio e lo rendono unico nel panorama del folk italiano.
L’ entusiasmo, l’ironia, l’allegria spumeggiante che pervade le storie ed aneddoti raccontati con la mimica dei personaggi che si rappresentano, il godimento nell’affiatamento, il virtuosismo di assoluto livello, il gioco della sfida nel cantare e nel suonare, rendono coinvolgente ed entusiasmante le performances del gruppo, che si spinge in arrangiamenti strumentali e vocali frutto di metissage decisamente originali e senza senza preconcetti. Per questo anche le esibizioni in contesti rock hanno travolto il pubblico che continuava a chiedere bis. Il concerto a cui danno vita e’ quindi un evento per un verso immutato nel tempo e per l’altro vissuto ed integrato dalla sensibilita’ di uomini di oggi con tutto il bagaglio del loro vissuto.
Oltre al recupero musicale, anche quello del dialetto e’ al centro dell’attivita’ dei Viulan. Con la consapevolezza di chi ha sempre respirato le parlate delle varie localita’ dell’Appennino Tosco Emiliano, i Viulan attualizzano le storie, le lingue i luoghi dove sono nate nella consapevolezza del loro valore storico, sociale e culturale.
Sul palco:
Lele ChiodiCarlo Pagliai Lauro Bernardoni  voci
Giorgio Albiani chitarra, Silvio Trotta mandolino, mandoloncello, chitarra battente, Marco Albiani chitarra
I Viulan, unici testimoni della musica dell’Appennino Tosco Emiliano, si sono esibiti nei più importanti Festival di musica etnica, jazz, e classica come il Festival di Edinburgo, FolkEst, “Suoni delle Dolomiti”, accanto ad interpreti come i Kronos Quartet, Tatiana Gridenko, Mario Brunello, Ralph Towner, dimostrando tutta la loro attualità. Con il disco “Luna” hanno ricevuto il Disco d’argento della casa discografica EMI per la ricerca etnomusicologica, sono stati insigniti del Premio “Quartetto Cetra”, accanto alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, sono stati gruppo spalla dei Jethro Tull, ed  hanno avuto 4 stelle della critica dal quotidiano di riferimento “The Scotsman” al festival d’Edinburgo. Hanno all’attivo numerose registrazioni e partecipazioni a trasmissioni di Rai, BBC ed altre emittenti nazionali ed internazionali.
Nel 2005 “I Viulan” hanno ricevuto il secondo premio alla V edizione del  Festival Internazionale Sharq Taronalari (“Melodie d’Oriente”), che si tiene a Samarcanda, in Uzbekistan, nella splendida piazza del Registan.

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