Al via la variante alla Regionale 71 a Camucia: lavori per 15,5 milioni di euro

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L'assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli
Presto la pubblicazione del decreto della Regione Toscana che permetterà di indire la gara

A breve la Regione Toscana potrà bandire la gara per la realizzazione della variante alla Strada Regionale 71 nei pressi di Camucia, nel comune di Cortona.

L’annuncio è dell’assessore regionale alla viabilità ed infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, che spiega: “Si tratta di un’opera che migliorerà la percorribilità e la sicurezza stradale, un altro importante passaggio del miglioramento della SR 71 su cui abbiamo investito tante risorse in questi anni. Il progetto prevede un nuovo tracciato stradale esterno ai centri abitati congestionati dal traffico di attraversamento. Il nuovo tratto stradale inizierà a sud dell’abitato di Camucia fino allo svincolo con il raccordo autostradale Bettolle – Perugia”.

Il quadro economico complessivo dell’opera è pari a 15,5 milioni di euro di cui 13 milioni derivano dal Fondo sviluppo e coesione Infrastrutture 2014 – 2020 (Asse tematico A- Interventi stradali), circa 320.000 dal Fondo sviluppo e coesione 2000 – 2006 e quasi 2,2 milioni di euro direttamente dal bilancio della Regione Toscana.

Verrà realizzato un tracciato alternativo all’attuale Regionale 71 di oltre 6 chilometri di lunghezza tra lo svincolo di Castiglione del Lago e la località Vallone, interamente a valle della linea ferroviaria, tra le località Mucchia e lo svincolo di Petraia del raccordo Bettolle-Perugia.

Il tracciato della variante alla Regionale 71 è stato suddiviso in tre tratti distinti: il primo dalla rotatoria in località Mucchia fino a quella in località Colonna, il secondo da quella alla rotatoria di connessione con la Provinciale 33 Riccio Barullo, il terzo andrà adlla rotatoria in località Le Caselle e Pietraia fino alla connessione con lo svincolo del RA6 Perugia Bettolle.

L’opera prevede anche interventi sulla viabilità locale per garantirne la continuità e la connessione con la nuova infrastruttura, attraverso la modifica di tratti di viabilità comunale e provinciale per consentirne la corretta immissione nelle intersezioni a rotatoria, nonché la realizzazione di complanari al tracciato ipotizzato, che garantiscano la continuità della viabilità vicinale e l’accesso alle proprietà limitrofe al tracciato stradale. L’inizio dei lavori è previsto per il prossimo anno.

“Un impegno che abbiamo mantenuto – ricorda Ceccarelli – nonostante il fabbisogno finanziario sia cresciuto con la redazione del progetto esecutivo che ha recepito le richieste provenienti dal territorio a totale carico della Regione. Una volta realizzata, la variante consentirà al Comune di limitare il traffico pesante nell’attuale SR71 a quello locale liberando i centri abitati attualmente coinvolti”.

4 COMMENTS

  1. Tutti lavori per la provincia e mai un lavoro per la Città.
    Raddoppio raccordo autostradale, bretella San Giuliano/ San Zeno, nodo di Olmo, Due Mari….solo chiacchiere.
    Bravo Ceccarelli, complimenti.

    • Ad ognuno la sua competenza, il consigliere Regionale ha deleghe sulle grandi arterie, il Podestà sulle vie cittadine e limitrofe.
      Con quanto è volato il ci-drone dovrebbero avere una mappatura chiara di tutte le buche presenti nelle arterie urbane e sub-urbane e, in avvicinamento alle elezioni, si prevede un forte incremento di rattoppature.
      Potrebbero iniziare con il chiedere, alle aziende che hanno devastato le strade cittadine per la posa dell “fibra”, di ripristinare a dovere quanto scavato. Ci sono tante, troppe zone,con situazioni davvero vergognose con buche e solchi, derivati da tali lavori e ripristini, che mettono a repentaglio la sicurezza, se non di auto, di cicli e motocilci di sicuro.

      • Quelle di cui ho parlato sopra sono grandi arterie di cui la Regione parla da tempo ma purtroppo restano solo parole.
        Nel frattempo grandi arterie sono state costruite in Casentino, in Valdarno, anni fa in Valtiberina con la Due Mari da Palazzo del Pero a Le Ville e ora in Valdichiana.
        Arezzo città, capoluogo di provincia rimane ancora e per l’ennesima volta fuori dai programmi infrastrutturali della Regione Toscana.
        La Città continua ad essere penalizzata e le ripercussioni economiche sono ingenti tant’è vero che Confindustria chiede da anni che, soprattutto per quanto concerne la Due Mari, sia dato inizio ai lavori.
        Ma gli aretini neanche le vedono queste cose e alle prossime elezioni lo rivoteranno in massa.

        Per quanto concerne il Podestà gli aretini lo avevano eletto con tutte altre speranze e prospettive, di certo non chiedevano a lui di tagliare gli alberi o tappare le buche (cose banali di cui ogni Sindaco, anche il più mediocre, dovrebbe essere capace), si aspettavano cose nettamente più importanti ma purtroppo, almeno per quello che riguarda il mio giudizio, ho visto poco o niente e mai mi sarei aspettato una delusione del genere da un qualificato professionista come lui che oltretutto aveva dato prova delle sua qualità e capacità da Assessore della Giunta Lucherini.
        In confronto a quegli anni, secondo me, ha avuto un’enorme ed anche poco spiegabile involuzione.
        E non è solo questione che in quegli anni ai Comuni arrivavano molti più soldi dallo Stato, secondo me ha condotto un tipo di amministrazione molto confusionaria, priva di idee e di progetti ambiziosi e si è limitato alla gestione ordinaria.
        Un Sindaco da paese più che Citta’ capoluogo.

        • di certo non chiedevano a lui di tagliare gli alberi o tappare le buche (cose banali di cui ogni Sindaco, anche il più mediocre, dovrebbe essere capace)

          mi sarei accontentato di questo, invece via fiorentina è un campo di patate, via calamandrei fa spavento, via romana pare un campo di battaglia, in compenso si allunga la tangenziale a nord facendo la parallela a quella che va ad antria e quando ancora sul soprapasso della ferrovia c’è la strettoia…non c’era verso di non buttarli nel secchio quei soldi, no?

          magari “tappare le buche”. ora che non ci sono manco i festival dei rocchi, non rimane niente.

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