25 aprile, festa condivisa? Anche con i fascisti? (Una provocazione!?)

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Si fa un gran parlare della festa del 25 aprile, festa antifascista e su chi debba parteciparvi.
Molti (troppi) continuano a dire che deve essere una festa nazionale condivisa da tutti, senza divisioni tra partiti.
Certo siamo d’accordo. Ma perché questo avvenga c’è una precondizione politica. Non dovrebbero più esserci fascisti. Non può essere condiviso un anniversario che celebra la sconfitta dei fascisti e la riconquista della libertà e della democrazia, con i fascisti stessi.
Ma purtroppo questa non è la realtà. Gli (ex?)fascisti ricoprono oggi le più importanti cariche istituzionali. E se anche ogni giorno la stampa, la TV (sempre più di regime), gli intellettuali anche cosiddetti progressisti vogliono farci credere che il fascismo è solo un’epoca storica e che ora non esiste più, basta un qualsiasi Ignazio Benito La Russa a smentire questa vulgata! E basta guardare a tante iniziative del governo che spesso appaiono la fotocopia aggiornata di decisioni del ventennio. Citiamo, come esempio, quella “originale” idea di premiare chi fa figli (ovviamente italiani).Stiamo ora aspettando la “medaglia d’onore per le madri di famiglie numerose” (istituita nel 1939)…ma questo governo ha fatto di più: mentre da una parte taglia i fondi a sanità e servizi sociali, promette abbassamento delle tasse (che ovviamente premierà chi ha redditi medio alti). Altro che medaglia d’onore per le madri di famiglie numerose dell’UFNN (Unione fascista famiglie numerose)
A nostro parere il 25 aprile è la festa degli antifascisti e della democrazia riconquistata.. E’ capzioso invitare i parlamentari della destra a fare festa; è l’ora di finirla con lo spirito da crocerossina/missionaria che vuole convertire i fascisti all’antifascismo, è come volere far diventare vegetariano un leone o carnivora una mucca. Ognuno ha la sua storia, la sua cultura e il 25 aprile non è nella storia e nella cultura dei fascisti o, meglio, c’è ma come memoria di una sconfitta….e chi è colui che festeggia una sconfitta?
Noi non abbiamo niente da spartire con i fascisti, stiano a casa loro e noi a casa nostra. Non vorremmo mai avere accanto La Russa, o chi per lui, a festeggiare il 25 aprile.(ma tanto La Russa risolve il problema da solo. Fatta per obbedienza a Meloni, la fugace presenza all’altare della patria, scappa a Praga…)
E la stampa nazionale che cerca di farci digerire questo amaro boccone, questa compagnia che non ci piace né punto né poco, ci fa venire l’orticaria. Rispettiamo la volontà della maggioranza della minoranza degli italiani che sono andati a votare ma con questo governo, con questi personaggi non vorremmo festeggiare. Tanto è chiaro che sono loro a non voler festeggiare la loro sconfitta, soprattutto ora che si risentono sulla cresta dell’onda.
Democrazia vuol dire rispettare il volere della maggioranza ma non accettare supinamente tutto e unirsi al coro del “tutto va bene”. Anche perché, a dire il vero, ci sembra che nulla vada bene.
Movimento Arturo
Circolo Bibbiena e Poppi
Luca Tafi  – Giorgio Renzi

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